Dopo un alto rischio: PEP

La PEP (Profilassi Post-Esposizione) è un trattamento terapeutico che la persona che ritiene di avere appena corso un alto rischio può richiedere alle strutture sanitarie. E’ un trattamento basato fondamentalmente sulla somministrazione degli stessi farmaci che normalmente vengono assunti da chi è sieropositivo. Subito dopo il rischio, devi cominciare ad assumere la PEP e continuare per un mese.

Si basa sullo stesso principio su cui si basa il trattamento delle persone HIVpositive, ovvero la capacità del farmaco di interferire con la replicazione del virus: in questo specifico caso, poiché il virus è potenzialmente appena entrato nel sangue (se è entrato), il trattamento va non solo ad interferire con la sua replicazione nel sangue, ma anche con il suo tentativo di “annidarsi” nei reservoir, nei santuari, da dove poi non verrebbe più stanato.

Per questa ragione, al fine di aumentarne l’efficacia, prima si comincia l’assunzione e meglio è: vai a richiedere la PEP preferibilmente entro le 4 ore per avere la massima efficacia, e comunque non oltre le 48 ore. Prima vai meglio è. La PEP si chiede nei servizi che hanno normalmente in trattamento persone che vivono con HIV (reparti di malattie infettive, servizi di screening HIV che fanno anche “presa in carico”), oppure al pronto soccorso. Se l’evento potenzialmente infettivo avviene di notte, è probabile ti rimanga solo il pronto soccorso come scelta.

Quando ti presenti devi dichiarare l’evento a rischio e la tua richiesta della PEP, insistendo anche sui tempi rapidi necessari, soprattutto se sei al pronto soccorso.

Le linee guida nazionali del ministero e della Commissione Nazionale AIDS per il trattamento delle persone che vivono con HIV chiariscono che la PEP è raccomandata per rischio da esposizione sessuale nelle seguenti condizioni:

  • eiaculazione interna (anale, orale o vaginale) da parte di partner HIVpositivo o di cui non si conosce lo status sierologico, ma con storia o patologia che fa pensare a rischio recente, o in caso di violenza sessuale.
  • rapporto insertivo o ricettivo  non protetto, anale o vaginale, con partner HIVpositivo (vedi subito qui sotto).

Se sai per certo che il tuo partner è HIVpositivo, considera che le stesse linee guida chiariscono che la possibilità di trasmissione dell’infezione è rara o altamente improbabile se la persona HIVpositiva è in terapia e ha viremia stabilmente non rilevabile da almeno sei mesi e nessuno di voi due ha altre IST o lesioni genitali. In altre parole suggeriscono che la TasP è già un metodo di riduzione del rischio sufficiente.

Si tratta sempre di “raccomandazioni” e non di norme di legge, quindi il medico decide poi “in scienza e coscienza” (si spera). Poi però si assume la responsabilità dell’esito di quella scelta. Se il servizio clinico a cui ti sei rivolto ti ha negato la PEP, a tuo parere irragionevolmente e nonostante le condizioni di cui sopra, segnalalacelo.

Ricordati che questo metodo non è esente da controindicazioni: non è la pillola dell’ora dopo, la sua efficacia è comunque ridotta rispetto all’uso del preservativo/lubrificante o alla TasP, e avrai probabilmente gli effetti collaterali “acuti” che solitamente si manifestano proprio nel primo mese di assunzione, in una situazione in cui non sai nemmeno se il virus ti è stato trasmesso.

Se comunque decidi di tentare la strada della PEP, il dialogo con la persona con cui l’evento a rischio è avvenuto è importantissimo. Purtroppo lo stigma sull’HIV e la paura del giudizio e del rifiuto, anche nella nostra comunità, è così forte che molte persone HIVpositive non lo dichiarano nemmeno su domanda esplicita. Se c’è stato un evento a rischio, chiedere all’altro se è o meno HIVpositivo, e se è o meno in terapia con carica virale non rilevabile (TasP), non è garanzia di una risposta sincera e non c’è una regola per chiederlo nel modo giusto ed efficace. Se è avvenuto l’incidente, è molto importante che tu chiarisca con calma e serenità all’altro che sei informato e sereno e preferisci conoscere il suo status solo per agire di conseguenza con la PEP: fagli capire che sai cosa vuol dire carica virale, e che anche se non te l’ha detto capisci le sue ragioni, ma che quello è il momento giusto per dirlo, solo per facilitarti la decisione sul che fare.